Castello di Quirra


Si sa che il monte del Castello di Quirra è stato utilizzato fin dal paleolitico; dall’alto dei suoi 296 metri infatti, garantiva una posizione dominante e strategica e nelle varie epoche venne utilizzato per vari scopi: abitativi, funerari e militari. In alcune aree, nelle vicinanze del castello, sono state ritrovate numerose cavità, dove, in alcune delle quali, sono stati rinvenuti resti di insediamenti umani risalenti al paleolitico e al neolitico antico.

La presenza dell’uomo continua anche, in maniera più o meno uniforme, nelle epoche successive.

Il Castello di Quirra, fu edificato nel periodo antecedente il 1296-97, anno in cui fu tolto dal Giudice Nino di Gallura, ai Giudici di Cagliari, secondo numerosi fonti, coloro che lo edificarono. Nel 1324, comandati dall’Infante Alfonso, sbarcarono in Sardegna gli Aragonesi, i quali, guidati dal Grande Almirante Francisco Carroz, che aveva ricevuto il compito di conquistare la costa orientale della Sardegna, riuscirono dopo un lungo assedio a conquistare il Castello di Quirra.

Questa operazione militare fu di notevolissima importanza perché proprio questa conquista, forse per la sua rilevanza logistica, costrinse i Pisani ad abbandonare la Sardegna Orientale.

Sempre a causa della sua importanza,politica, militare ed economica, il castello subì numerosi assedi.

Avere il controllo del Castello di Quirra, significava avere il controllo non solo della costa, ma anche delle ricche miniere situate all’interno.

Tra le tante storie degne di nota che riguardano il Castello di Quirra vi sono sicuramente quelle che riguardano le due signore più note della famiglia Carroz: Eleonora e Violante, la prima per aver contribuito a sopprimere la diocesi di Suelli e la seconda, più celebre, moglie del vice re Don Nicolò fece condannare a morte, per mezzo dell’impiccagione, il prete Giovanni Castanja ad una finestra del proprio palazzo di Ales.

Donna Violante fu poi arrestata, scomunicata e successivamente, dopo essere fuggita dal carcere e trovato rifugio presso il re in Spagna, fu perdonata sia dalla chiesa che dai parenti del prete.

Dobbiamo infine ricordare due famose leggende che riguardano direttamente il Castello di Quirra, la prima narra che Berengario Carroz che essendosi innamorato perdutamente di Donna Eleonora Manriquez, cugina della regina d’Aragona, fece uccidere la moglie nel castello accusandola falsamente di tradimento.

La seconda leggenda ha come sfondo invece, il percorso che erano soliti seguire i Carroz, per andare al proprio palazzo di Ales; la leggenda vuole che un conte di Mandas, anch’egli perdutamente innamorato della figlia di un conte di Quirra l’avesse chiesta in sposa pur sapendo di non essere corrisposto.

La giovane donna allora, forse per scoraggiare il conte gli promise che lo avrebbe sposato se costui fosse andato a prelevarla attraverso questo tragitto su una carrozza trainata da 4 cavalli bianchi; la figlia del conte, che conosceva il tragitto, noto oggi come “Sa Scala de Sa Contissa” il quale collegava il castello all’altopiano del Monte Cardiga, sapeva anche che era praticamente impossibile che il conte ci potesse riuscire, vista la larghezza irrisoria e l’elevata pendenza della “scala”.

Il conte malgrado tutto riuscì nel suo intento e la giovane donna dovette acconsentire a partire con lui, ma quando il cocchio arrivò nuovamente alla “scala”, il cuore della giovane donna non resistette alla sofferenza portata dalla partenza e morì tra le braccia del suo spasimante.

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